venerdì 26 giugno 2009

Tutto è relativo

Ogni volta che entro nella blogosfera mi sento un’aliena, sarà che ancora non sono pratica per cui i miei tempi sono abbastanza lunghi, speriamo che con l’esercizio la cosa migliori! Vabbeh!

Siamo in partenza per le vacanze, rigorosamente mare, quindi i preparativi fervono, ma ciononostante sono riuscita a correre lunedì 10 km (1 ora) e mercoledì idem, sempre di mattina presto, oggi purtroppo non ce l’ho fatta, ma chissà domani riuscirò a correre con l’aria di mare. Ora, mi rendo conto di essere alquanto atipica come blog-runner (che in effetti proprio non sono) in quanto non faccio gare. Siccome mi sento scarsa, mi rifiuto di farle perché il mio maritozzo corre con un gruppo le cui componenti femminili sono ben oltre i miei tempi che, come direbbe il Dottor Albanesi, sono da moribondo. Insomma, io non sono una di quelle che si mette a competere con tutti gli esemplari femminili presenti in gara, corro più con me stessa, se mi viene l’ansia da prestazione rendo molto di meno. E poi vi racconto un fatto che, a suo tempo, ha segnato il mio esordio di runner e la mia autostima di runner (si fa per dire!) in modo negativo. Circa sei mesi dopo il parto, appena ripreso a correre, partecipai ad una gara col tempo, per me record, di 5.47 al km per 11 km. Mio marito, che mi aveva doppiato da molto, aveva fatto un giro per rintracciarmi e chiesto a uno degli organizzatori se mi aveva visto, il simpaticone rispose: “Chi, quella cicciottella?” Ora io fortunatamente non sono venuta a saperlo subito perché diversamente credo che l’avrei presa piuttosto male, in un periodo post-post partum in cui, si sa, le donne sono particolarmente sensibili ed emotivamente instabili.

Così mi sono riproposta: torno a fare una gara solo con tempi sotto i 5:30 al km, ovvero, visto come sono messa, come minimo il prossimo anno.

Per adesso mi accontento di questi tempi, per le mie colleghe “mamme degli amichetti di mio figlio” sono un mito per il fatto stesso di correre. Almeno tra loro, e con mio figlio, mi sento una scheggia!

5 commenti:

  1. Mai lamentarsi dei mariti !
    Alle ortiche Albanesi, ma raddoppia l'impegno !

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  2. Sei una blogrunner di diritto, cioè corri e hai un blog! La corsa per molti di noi è proprio come l'affronti tu, non contro gli altri (perderemmo sempre!) ma contro o meglio, per noi stessi. Non c'è differenza tra chi fa i 10 chilometri in un'ora o in 40 minuti. Nessuna differenza.
    E ti dirò di più: provo un'ammirazione smisurata per quelli che, nonostante siano ultimi, nonostante il percorso sia stato riaperto al traffico, continuano imperterriti la loro gara per arrivare al traguarda. Questo è avere "le palle" (usando un maschilismo che non mi piace).

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  3. Giancarlo, mio marito è un mito e se non fosse per lui non avrei mai ripreso a correre! Altrochè lamentarmi!

    Karim, hai perfettamente ragione, l'importante è non abbattersi e portare a termine il proprio obiettivo, e in effetti le gare a cui ho partecipato (poche) le ho finite tutte. Ma che fatica! Devo dire però che molti che non riescono ad ottenere il tempo previsto gettano la spugna e se ne vanno. Essere tra gli ultimi richiede fegato.

    Giancarlo e Karim: siete due grandi, l'ho già detto ma lo ripeto, leggervi mi fa venire voglia di correre. Grazie per il sostegno!

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  4. Sei pure perugina... c'ho passato più di 5 anni alla facoltà d'agraria. Una città che amo profondamente!

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  5. @Karim, com'è piccolo il mondo, con tutti i giri che hai fatto, proprio a perugia hai studiato!

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